Avete deciso d’intraprendere questo sport, ma non sapete in che modo scegliere una calzatura adatta. Nessun problema: in quest’articolo facciamo il punto su tutto ciò che c’è da sapere in merito alle scarpette da arrampicata, quali sono i dettagli salienti della loro costruzione e come orientarsi nell’acquisto.
La morfologia plantare
Può sembrare banale, ma il primo elemento da considerare per addentrarsi in questo argomento, è che non tutti abbiamo gli stessi piedi. Valutare quale sia la propria morfologia plantare è, quindi, il primo passo per avvicinarsi ai modelli più adeguati. Nello specifico, bisogna innanzitutto osservare la larghezza della propria pianta, esaminando quanto segue.
Il tipo di arrampicata
Fatta una prima scrematura sulla base delle caratteristiche fisiche, si valuta la parete da affrontare. O meglio, il tipo di scalata che andremo ad intraprendere. Come si può facilmente intuire, osservando un qualsiasi modello di scarpe da arrampicata, esse si presentano con una suola più o meno curva. Il grado di questa curvatura é direttamente collegato al massimo comfort che la calzatura deve fornire al climber.
I modelli con la suola più dritta sono generalmente anche quelli che offrono alla pianta una minore sensibilità: sono quindi indicati per le arrampicate in montagna dalla durata molto lunga, in cui è prioritario salvaguardare il comfort generale del piede.
L’allacciatura
Andiamo ora a un dettaglio tecnico che differenzia ulteriormente le scarpette da arrampicata, sempre al fine di aumentare il comfort per lo scalatore: l’allacciatura. Abbiamo tre differenti casistiche:
- lacci
- velcro
- banda elastica
- La chiusura regolabile con i lacci è posta di norma sulle scarpe costituite da una suola più rigida e piatta. La motivazione principale risiede nel fatto che questi modelli sono pensati soprattutto per i principianti o per coloro che hanno bisogno di un maggior comfort generale. Come quello richiesto generalmente da un’arrampicata su vie lunghe, un percorso praticato in falesia in cui, alternandosi con un compagno, occorre arrampicarsi per diverse ore, intervallate da un certo numero di soste chiamate tiri.
- Il velcro è un’allacciatura a strappo propria dei modelli intermedi: quelli caratterizzati da una suola più morbida e da una tomaia più fasciante, ma ancora non completamente in grado di avvolgere il piede nella sua interezza. Questa tipologia può essere usata indifferentemente per la palestra o la falesia, preferibilmente su vie brevi come il monotiro.
- L’ultima tipologia di chiusura è relativa alle scarpe da arrampicata più tecniche, le cosiddette ballerine, che fasciano completamente il piede e lo sigillano all’interno della calzata. E’ facile comprendere come questa opzione sia molto efficace in presenza di strapiombi e nella pratica del boulder, ma riservata prevalentemente ai climber esperti e dotati di una preparazione atletica consistente.
L’esperienza
Come emerge dalle differenze presentate per l’allacciatura, la discriminante decisiva per scegliere la giusta calzatura da arrampicata è l’esperienza che si ha in questa attività. Per effettuare in modo adeguato prese plantari su appoggi davvero molto piccoli, bisogna infatti essere in possesso di una muscolatura già allenata in tal senso. Le scarpe con la suola più morbida e flessibile inducono infatti una sollecitazione dei muscoli molto significativa, impossibile da sostenere per chi è alle prime armi.
I migliori prodotti
Consigliamo di affidarsi alle scarpe da arrampicata distribuite dai marchi leader del settore, come La Sportiva, Garra, Merrel, Whitin, Saguaro e Salewa. Si tratta di modelli realizzati con i migliori materiali e le tecnologie più all’avanguardia, testati e sicuri per ogni utilizzo indicato. I prezzi sono compresi generalmente fra 30 e 80 euro per i modelli base, mentre superano i 100 euro nei modelli più tecnici.
