L’imbracatura (o imbraco) da arrampicata é il dispositivo necessario ad assicurare chi lo indossa alla sua corda. Vediamo come sono fatti i migliori prodotti disponibili sul mercato attuale, a quali usi e situazioni si prestano e secondo quali parametri poter selezionare l’imbracatura più adatta alle proprie esigenze.
Modelli principali
Una fondamentale distinzione iniziale, per parlare di imbrachi da arrampicata, è quella tra bassi e interi. I primi sono i più comunemente adoperati in questa disciplina sportiva ed avvolgono essenzialmente la zona del bacino. Prevedono infatti tre cinture di stoffa, due delle quali sono progettate per cingere le cosce, mentre quella più ampia va a circondare i fianchi. Gli imbrachi interi sono invece pensati per coinvolgere tutto il tronco, dal momento che presentano il punto di sicura all’altezza del petto. Questa caratteristica conferisce al dispositivo una maggiore protezione e risulta quindi il più consigliato per i bambini che si cimentano in imprese sportive del genere.
Il ruolo dell’imbottitura
I dispositivi dotati di una imbottitura più consistente sono, infatti, consigliati generalmente a coloro che arrampicano su vie lunghe o comunque contrassegnate da un alto numero di tiri (punti di sosta). Questo perché, un’imbracatura più spessa, consente di beneficiare di un comfort maggiore, anche se si rimane appesi per intervalli di tempo relativamente lunghi. I modelli più leggeri sono, al contrario, pensati per affrontare scalate in modalità indoor o per l’arrampicata sportiva in generale. Parliamo insomma di tutti quei percorsi mono-tiro o comunque molto brevi da affrontare.
Cosciali e porta materiali
Altri due elementi di cui tenere conto nella scelta di una imbracatura da arrampicata sono i cosciali e il porta materiali. I cosciali sono le cinghie che vanno ad avvolgere la gamba. In alcuni modelli essi sono regolabili. Un dettaglio che risulta molto importante, specie per chi intende utilizzare lo stesso dispositivo in stagioni differenti. E’ infatti naturale che, un modello con i cosciali fissi, andrà selezionato con un certo tipo di abbigliamento, e difficilmente potrà adattarsi a quello indossato nell’arco dell’intero anno.
Pulizia e manutenzione
I materiali di maggiore qualità sono le fibre sintetiche, le quali offrono grande adattabilità e una elevata resistenza agli urti e all’usura. Pur tuttavia, queste soluzioni risultano estremamente confortevoli ad essere indossati da ciascuno, salvo aver precedentemente verificato la corretta corrispondenza della taglia. Ogni modello di imbracatura è in genere lavabile sia in mano che in lavatrice. Nel secondo caso, il lavaggio deve essere opportunamente selezionato sulla base delle indicazioni fornite in etichetta. Con ogni probabilità, si tratterà di un lavaggio delicato per tessuti sintetici o misti, con una temperatura preferibilmente pari a 30 gradi centigradi.
Secondo quanto indicato dal CAI (il Club Alpino Italiano), è possibile rinforzare un anello di servizio che inizia a dare i primi segni di abrasione, mediante un secondo cordino in kevlar o in nylon. In questo modo il dispositivo potrebbe durare un po’ più a lungo. Si tratta comunque di una soluzione valida solo nei casi in cui l’usura sia ancora molto lieve. Nell’eventualità contraria è infatti preferibile optare per la sua completa sostituzione.
I prodotti migliori
Tra le marche consigliate per questi dispositivi troviamo Climbing Technology, Petzl, Black Diamond, Edelrid e Mammut. Ottime anche le proposte distribuite da Enjohos, Linkax, Gonex e Salewa. Si tratta di collezioni generalmente molto ampie e fornite della possibilità di scegliere ognuno dei modelli che abbiamo passato in rassegna. Nella maggioranza dei casi, presentano anche disponibilità di taglie e prodotti creati appositamente per i bambini di tutte le età.